I 3 Fattori di Ranking più importanti di Google

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24 Marzo 2016. È di ieri sera il “Google Q&A” che rivela i 3 fattori di ranking più importanti per il posizionamento nelle sue pagine di ricerca. Nell’ordine: Contenuti, Backlink e RankBrain. Vi confesso che sono rimasto spiazzato dalle candide ammissioni di Andrey Lippatsev, Search Quality Senior Strategist di Google in Irlanda. Che i testi ed i contenuti fossero importanti lo avevamo assodato da tempo. Ma la politica di scoraggiare l’inserimento dei link senza l’attributo nofollow faceva sorgere timori, circa la possibilità di penalizzazioni. Ci sono moltissimi Seo Specialist e Blogger che sono restii a concedere un link follow in seguito a questa strategia messa in atto da Google. Vediamo in sintesi quali sono i punti toccati nel Q&A. Alla fine tirerete le vostre conclusioni e troverete anche il video integrale dell’evento.

Andrey parla del ruolo importante che il RankBrain, il sistema di intelligenza artificiale di Google, ha nella determinazione delle SERP. Lo definisce addirittura il terzo segnale più importante che contribuisce al risultato della query digitata dall’utente. La domanda seguente sarebbe stata ovvia: “Quali sono i fattori al primo e al secondo posto?“. Sinceramente ci si aspettava la solita risposta che diceva tutto e non diceva niente. E invece…

E invece Andrey risponde nettamente: i Contenuti e i Link che puntano al tuo sito! Booooooommm!!!!

Ammon Johns, il SEO specialist che aveva posto la prima domanda a questo punto incalza: “In quale ordine? Quale fattore tra i contenuti ed i link stanno al primo posto?”. Andrey risponde: “Non vi è alcun ordine.”

Poi spiega. “A seconda del caso, per la determinazione delle posizioni su Google, entrano in gioco diversi fattori. Questi fattori, singolarmente, hanno un’influenza maggiore o minore”. In pratica ci dice che tutti gli elementi degli algoritmi entrano in gioco con un peso diverso a seconda della query digitata.

Prosegue dicendo che i risultati della ricerca vengono composti mixando i tre elementi a seconda del significato che la macchina apprende dalla query digitata. E da qui nasce l’importanza del RankBrain. Google sta facendo sforzi notevoli per capire il linguaggio naturale delle persone per restituire un risultato il più possibile in linea con le aspettative di chi compie la ricerca. E ammette che in questo campo stanno ancora indietro.

Il motivo è che fin’ora, le query digitate dagli utenti sono state formulate per la stragrande maggioranza dei casi in maniera “meccanica”. E’ come se l’utente, consapevole di stare a dialogare con una macchina, si adeguasse nell’uso del linguaggio, riducendo al minimo le parole da utilizzare.

Faccio un esempio per far comprendere. Se nel linguaggio naturale ci rivolgessimo ad una persona per chiedere informazioni circa la posizione di un ristorante cinese a Roma, diremmo: “Dove posso trovare un ristorante cinese a Roma?”. Se la stessa domanda la rivolgiamo a Google invece siamo abituati a scrivere: “Ristoranti Cinesi Roma”.

E l’algoritmo di Google sin’ora ha appreso questo secondo tipo di linguaggio.

“Proprio per questo”, prosegue Andrey Lippetsev, “Google sta concentrando i suoi sforzi sull’utilizzo della tecnologia vocale“. Se ci troviamo a parlare invece di scrivere, senz’altro il modo di impostare le query di ricerca cambia. E cambia nella direzione che vuole Google.

CONCLUSIONI

Quindi, in base alle affermazioni di Andrey, possiamo dire con certezza che oggi sono maggiormente i contenuti ed i link che determinano l’ordine in cui i siti web vengono visualizzati su Google. Ma il lavoro di sviluppo ed affinamento del RankBrain, più un futuro fatto di un sempre maggior numero di ricerche vocali, dovrebbero fare in modo che i primi due fattori siano destinati a perdere d’importanza. Non scommetterei un centesimo però sul decadimento del peso dei contenuti. Lo abbiamo già detto più volte che dei contenuti di qualità sono più graditi, sia da Google che soprattutto dagli utenti, e sono sicuramente in grado di dare migliori risposte ad un utente che effettui una ricerca con un linguaggio naturale e corrente.

Quando accadrà tutto questo? Non lo so. Ma per i SEO è meglio prepararsi ed iniziare già da oggi ad operare guardando alle “Search Intent” (le domande che gli utenti pongono ai motori di ricerca). Perché in fondo, se confrontiamo i risultati restituiti da Google qualche anno fa con quelli di oggi, ci accorgiamo che una parte di quel futuro è già arrivata.

IL VIDEO DEL GOOGLE Q&A

 

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