Posizionamento Motori di Ricerca

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Posizionamento sui motori di ricerca significa arrivare ad occupare una posizione rilevante e visibile su Google e Bing, i due motori di ricerca più importanti, con il fine di far aumentare il traffico di un sito web. Se consideriamo però che Google è il motore di ricerca più utilizzato, con oltre il 90% degli utenti che affidano a lui le proprie ricerche sul web, ecco che posizionamento sui motori di ricerca si traduce in posizionamento su Google. In questo lunghissimo articolo (mettiti comodo) andremo ad esaminare tutte quelle pratiche necessarie per scoprire come posizionarsi su Google con il proprio sito web.

Come posizionare un sito su Google

La strada per posizionare un sito su Google è lunga ed impegnativa, specialmente se si possiede un sito nuovo o un sito su cui non è mai stata fatta l’ottimizzazione della SEO. Non esistono formule magiche per posizionarsi in prima pagina rapidamente. È possibile accelerare l’ottenimento di questo risultato, è vero, ma solo se si seguono determinate strade in maniera corretta.

In questo articolo vedremo tutti i passi da compiere per ottenere un buon posizionamento sui motori di ricerca dei nostri siti, privilegiando un pochino degli esempi fatti con WordPress che è il cms più utilizzato per la loro realizzazione. La mia guida al posizionamento su Google è buona sia per chi deve aprire un nuovo sito web e vuole farlo nella maniera giusta, rendendolo sin da subito SEO Friendly, sia per chi un sito ce l’ha già ma per qualche motivo questo sito non si posiziona sui motori di ricerca.

Se qualcuna della fasi di seguito spiegate fosse già stata implementata al meglio, puoi saltare ed andare allo step successivo. Io ti consiglio però di leggere tutto. Non si sa mai… potresti aver saltato un particolare che fa la differenza tra un sito indicizzato ed un sito posizionato.

Posizionamento sui motori di ricerca. Tutto inizia dalla Google Search Console

La prima cosa che si deve fare, una volta messo online il proprio sito web, è la verifica sulla Search Console di Google, strumento cardine gratuito per analizzare le performance e lo stato di salute in chiave SEO di ogni sito internet. Una volta loggati, la prima cosa da fare è aggiungere e verificare il nostro sito web.

Come verificare un sito sulla Search Console

Se ci logghiamo per la prima volta sulla Google Search Console, troveremo ad attenderci una schermata facile facile che ci invita ad aggiungere il sito sul tool.

Search Console

Search Console

 

Scrivete l’indirizzo del vostro sito nella casella, completo del protocollo utilizzato. Ad esempio https://www.nomesito.xx. Quindi cliccate sul pulsante “Aggiungi una proprietà“.

Adesso andiamo a verificare il sito per poter iniziare ad utilizzare la Google Search Console.

Metodo di Verifica 1

La schermata successiva ci invita a scaricare un file html, necessario alla verifica del sito sulla Search Console. Questo metodo lo può seguire chi ha installato un programma di trasferimento FTP come filezilla. Se non avete la minima idea di cosa stiamo parlando, saltate direttamente al metodo di verifica numero 2.

verifica sito sulla search console di Google

verifica sito sulla search console di Google

 

Cliccando sul testo evidenziato “Scarica questo file di verifica HTML“, farete il download di un piccolo file. Scaricatelo sul desktop del computer, in modo da averlo a portata di mano.

Adesso aprite il programma con cui effettuate il trasferimento dei file a mezzo FTP e caricate il file sulla root principale del sito.

Al termine dell’operazione, cliccate sul link presente al punto 3 della Search Console per vedere se il file è stato caricato correttamente. Se questo è accaduto, vi si aprirà una pagina web con il testo contenuto nel file, come nell’esempio sotto.

google site verification

google site verification

Se invece la Search Console vi restituisce un messaggio di errore, molto probabilmente avete inserito il file nel posto sbagliato (ricordo deve essere inserito nella root principale dei files del sito web).

Quando tutto è a posto, superiamo il controllo reCaptcha e clicchiamo su verifica. Da questo momento il sito è stato aggiunto e verificato da Google.

Metodo di Verifica 2

Può utilizzare questo metodo chi non ha confidenza con il metodo di trasferimento dei files FTP o, in caso di problemi con il metodo sopra descritto.

Per procedere, cliccate sulla tab Metodi Alternativi e spuntate la voce Tag HTML. Poi copiate ed incollate il codice nella header del file header.php tra i tag <head></head>, se utilizzate WordPress. Su WordPress basterà selezionare ASPETTO —> EDITOR, cliccare sul file header.php ed incollare il tag HTML nell’head.

Se utilizzate Joomla! tra i tag <head></head> del file index.php. Lo trovate sotto ASPETTO —> TEMPLATE —> DETTAGLI E FILE DEL TEMPLòATE SCELTO. Salvate il file così implementato.

Infine cliccate sul pulsante “Verifica” della Search Console e avete finito.

verifica sito search console con tag html

verifica sito search console con tag html

I metodi per verificare un sito sulla Search Console di Google sono diversi. Non mi voglio focalizzare su tutti. Provate voi stessi ad utilizzarli, se necessario, per vedere come si fa.

Impostare la versione canonica del sito

Sulla Search Console è bene verificare entrambe le versioni del sito, sia quella con il www che quella senza il www. Il motivo è semplice: dovremo in seguito decidere quale sia la versione canonica (chiamiamola ufficiale del sito) che Google dovrà tenere in considerazione per le sue scansioni, i relativi report, l’indicizzazione ed il posizionamento.

Quindi è bene ripetere tutta la procedura sopra spiegata, per verificare anche l’altra versione. Se precedentemente abbiamo verificato il sito nella versione https://www.nomesito.xx, adesso dovremo verificarlo anche nella versione https://nomesito.xx (senza www).

Non occorre scaricare i nuovo il file html o ricaricare il tag html. Basterà semplicemente immettere la url del sito nella versione alternativa e cliccare su “Verifica sito“.

Adesso portatevi con il mouse in alto a destra della schermata di Search Console e cliccate sull’ingranaggio. Sul menu a tendina che appare, cliccate su “Impostazioni sito“.

impostazioni sito sulla search console

impostazioni sito sulla search console

Adesso selezionate la versione che volete utilizzare. La scelta è a piacere. Scegliere la versione in www o senza www non da vantaggi o svantaggi a livello SEO.

scelta versione sito search console

scelta versione sito search console

Salvate e chiudete la Search Console. Per ora qui abbiamo finito.

Torneremo spesso sulla Search Console, mano a mano che ne avremo bisogno. Anche per verificare il posizionamento sui motori di ricerca. L’errore da evitare è quello di dargli subito in pasto le pagine del sito prima di averle ottimizzate. Quindi, una volta verificato il sito e compiute le azioni sopra descritte, chiudiamola e passiamo ad altro.

Impostare la lingua del sito

Altra cosa da fare sul sito e sulla Search Console è l’impostazione della lingua del sito. In quale lingua è scritto il sito? Per i siti in lingua italiana ovviamente è IT. I tag da implementare nella header del sito, sono i seguenti:

<! DOCTYPE html>
<HTML lang=”it-IT”>
<head>

……..

<link rel=”alternatehreflang=”ithref=”https://www.nomesito.xx/” />

………..

</head>

Quando si realizza un sito in html, prendendo un template grafico già pronto, spesso l’attributo lang è impostato su EN, la lingua inglese internazionale. Se utilizzi questa soluzione, verifica il tag ed eventualmente correggilo da EN a IT.

Per i siti realizzati in WordPress invece, il tag lang corrisponderà automaticamente alla lingua impostata in fase di installazione. Se la vostra bacheca è in italiano, state sicuri che il vostro tag language è impostato su IT.

La Search Console di Google chiede di specificare il linguaggio del sito nella sezione TRAFFICO DI RICERCA —> TARGETING INTERNAZIONALE.

Search Console Targeting internazionale

Search Console Targeting internazionale

Non preoccupatevi, se il vostro sito è monolingua non dovete fare nulla, anche se la Search Console vi segnala che il tuo sito non ha l’hreflang. La cosa che dovete fare è portarvi sulla seconda TAB, “Paese“, e selezionare la lingua italiana.

Search Console Targeting internazionale seconda tab

Search Console Targeting internazionale seconda tab

Bene. Abbiamo messo un altro tassello importante verso il posizionamento del sito sui motori di ricerca.

Registrazione del sito web su Google Analytics

Monitorare le visite ed il comportamento degli utenti sul proprio sito è un’attività di fondamentale importanza. Dobbiamo pur sapere quanti accedono al nostro sito web e come si comportano per migliorare le nostre strategie.

Lo strumento migliore per farlo ce lo fornisce, ancora una volta, Google: Google Analytics.

Logghiamoci su Google Analytics, con le stesse credenziali utilizzate sulla Google Search Console e andiamo a prenderci il codice di monitoraggio da copiare ed incollare nelle pagine del nostro sito.

Una volta dentro la console di Analytics, clicchiamo sul pulsantone (bello evidente) “Registrazione“.

Ottenere il codice di monitoraggio

La schermata successiva ci inviterà ad inserire il nome dell’account, il nome del sito web e la url della pagina principale del sito. Volendo potremmo anche inserire una categoria tra quelle disponibili. Importante invece andare ad impostare il linguaggio. popolati tutti i campi clicchiamo sul bottone in basso “Ottieni l’ID di Monitoraggio“.

registrazione sito su google analytics

registrazione sito su google analytics

Adesso, copiamo il codice di monitoraggio nell’header del sito o, in alternativa, all’interno del body a fondo pagina. Da questo momento in poi le visite al vostro sito web saranno monitorate da Google Analytics.

Codice Monitoraggio Analytics

Codice Monitoraggio Analytics

Collegare l’account Google analytics con la Search Console

Ultima cosa da fare, prima di chiudere il tutto, è collegare l’account Analytics alla Search Console. Spero non siate già stanchi di leggere e capisco anche che non vedete l’ora di passare ai metodi per posizionare un sito sui motori di ricerca. Questi passaggi però sono importanti e torneranno utili in futuro per ottimizzare la SEO del sito web.

Per collegare i due account è necessario di cliccare sull’icona AMMINISTRATORE a forma di ingranaggio che si trova in basso a sinistra della schermata di analytics.

impostazioni google analytics

impostazioni google analytics

Una volta cliccato sull’ingranaggio, portiamoci su “Impostazioni Proprietà” e Selezioniamo “Tutti i Prodotti” sotto la voce “Prodotti Collegati“.

collegamento account google

collegamento account google

 

La schermata successiva ci restituirà un elenco di prodotti Google da collegare. Scegliamo “Search Console” e clicchiamo sul pulsante “Collega Search Console“. Dopodiché ci verrà chiesto quale “vista” collegare e, se abbiamo un solo sito sulla search console, sarà facile selezionarlo e cliccare sul pulsante “Fine“.

Potete chiudere Analytics.

Adesso iniziamo a sporcarci le mano con le tecniche seo vere e proprie per il posizionamento sui motori di ricerca.

Creare le pagine principali ed il menu del sito

Quando si crea un sito nuovo, la prima cosa da fare è creare le pagine. La classica Home Page è la prima e poi di seguito si creano le altre, fino a giungere alla pagina dei contatti. Questa fase è molto importante e non bisogna avere fretta. Ragioniamo.

Immaginiamo di avere un sito di una ditta che offre servizi di assistenza caldaie. Il titolare ripara tutte le marche ma è assistenza ufficiale Beretta e Riello.

Il classico menu che si fa all’inizio è composto dalle classiche 5 paginette: Home, Servizi, Chi Siamo, Dove Siamo, Contatti. Queste 5 voci rappresenteranno anche i titoli della pagine. Inoltre queste 5 parole saranno anche presenti nelle url delle pagine (http://www.nomesito.it – http://www.nomesito.it/servizi/, ……………, http://www.nomesito.it/contatti/).

Se avete fatto questo sappiate che non è sbagliato e se il sito è di gran valore si posizionerà benissimo.

Ma se vogliamo dargli una mano e renderlo perfettamente SEO friendly in modo di favorire il posizionamento consiglio di cambiare approccio.

Innanzi tutto il nome delle pagine e di conseguenza dei title: Ok alla Home, OK anche a Servizi e Contatti. Però relegherei il Dove Siamo e il Chi Siamo nel footer e aggiungerei al menu principale le pagine “Assistenza Beretta” e “Assistenza Riello“.

Questo per dare una gerarchia alle pagine, catalogandole per importanza. Google reputa, senza dubbio, le voci nel menu le più importanti e noi dobbiamo passargli le pagine che sono realmente tali.

Il Dove Siamo ed il Chi Siamo sono voci meno importanti dal punto di vista SEO. Relegarle in un’altra posizione non apporterà danni alla user experience se le mettiamo in un punto dove sono facilmente individuabili. Ad esempio è ormai uso comune visualizzare la mappa nella pagina “contatti” e gli utenti hanno imparato a cercarla li.

Una volta deciso quali sono le pagine realmente più importanti del sito passiamo a scriverne le url. Consiglio di utilizzare url parlanti. Sulla home possiamo fare poco ma la url della pagina servizi del nostro amico riparatore di caldaie potrebbe essere http://www.nomesito.it/centro-assistenza-caldaie-nomecittà. Per quel che concerne la pagina Assistenza Beretta, potrebbe essere /assistenza-beretta-nomecittà.

Mettiamo l’attributo title anche ai menu

Il menu è composto da semplicissimi link ad altre pagine del sito. Applicando il tag title al menu, esplicheremo ancora meglio di cosa parla la pagina richiamata. Il title dei link dovrebbe essere infatti esplicativo e scritto in forma naturale. Tornando al nostro esempio, il tag title del menu “Assistenza Beretta” dovrebbe essere “Assistenza Caldaie Beretta”.

Nei siti HTML basterà aggiungere al link il tag title in questa maniera:

<a href=”www.sitoweb.xx” title=”assistenza caldaie beretta”>Assistenza Beretta</a>

WordPress invece ci consente di inserire l’attributo title alle voci di menu diversamente. Per farlo portatevi su ASPETTO —> MENU e fate click sulla linguetta in alto “Impostazioni Schermata”. Nella tendina che si apre, spuntate “Attributo Titolo” e “Relazioni fra Link” (vi spiegherò poi il motivo di quest’ultima opzione).

 

attivare i titoli menu wordpress

attivare i titoli menu wordpress

Con l’opzione “Attributo Titolo” attivata, sul menu comparirà il campo title che potremo andare a compilare per rendere il sito migliore dal punto di vista della SEO e favorire il posizionamento sui motori di ricerca.

attributo title nel menu wordpress

attributo title nel menu wordpress

Sulla pagina “Assistenza Beretta” dell’esempio, un buon campo title potrebbe essere “Beretta Assistenza Caldaie Nomecittà”.

L’altra spunta che vi ho consigliato di mettere, attiva la possibilità di rendere il link alla singola voce di menu “nofollow”. Se sul menu foste costretti a mettere una pagina che ritenete di minor importanza (la classica pagina galleria composta da sole immagini ad esempio), potreste decidere di privarla della stessa quantità di autorità rispetto alle altre pagine che lo compongono, semplicemente scrivendo “nofollow” nel campo “Relazioni tra Link“. Puoi approfondire il discorso in questo articolo.

Cosa succede se adesso vuoi cambiare le url del tuo sito perché ti sei accorto non sono seo friendly? Se avrai l’accortezza di effettuare un redirect 301 sul file htaccess potrai solo guadagnarci.

Il nostro sito d’esempio può esserci d’aiuto per spiegare meglio.

Immaginiamo di trasformare la url della pagina “servizi”, da www.nomesito.it/servizi/ a www.nomesito.it/assistenza-caldaie-roma/. Sul file htaccess scriveremo:

Redirect 301 /servizi http://www.nomesito.it/assistenza-caldaie-roma/

 

Per editare il file .htaccess dovremo scaricarlo dal server con un client FTP (filezilla ad esempio) ed aprirlo con un editor di testo qualsiasi. Quando lo si salva, a modifica compiuta, occhio a salvarlo come .htaccess e non htaccess.txt (basterà selezionare come estensione in fase di salvataggio “tutti i tipi di files” o “all files”). Dopodiché naturalmente va ricaricato sul server.

Da questo momento, se dal browser si richiama la pagina www.nomesito.it/servizi/, risponderà la stessa pagina ma con l’url cambiato in www.nomesito.it/assistenza-caldaie-roma/. Non avrete nessun tipo di problema con l’indicizzazione già acquisita dalla pagina su Google.

Terminata l’ottimizzazione SEO del menu di WordPress, possiamo procedere oltre ed andare ad ottimizzare gli altri aspetti.

Il Canonical Tag

Il “rel canonical” è uno strumento a disposizione dei SEO per evitare che url diverse puntino la stessa pagina. Quando si implementa il canonical tag, facciamo in modo che gli spider dei motori di ricerca riconoscano una sola url per ogni specifica pagina.

Ogni pagina del nostro sito deve avere la sua url canonica. L’implementazione del canonical tag avviene all’interno dei tag <head></head> nella seguente forma.

  • <link rel=”canonical” href=”http://miosito.xx”> per la home page
  • <link rel=”canonical” href=”http://miosito.xx/pagina-1/ per una ipotetica pagina-1
  • ecc….

Nei siti in html, il rel canonical deve essere implementato su ogni pagina. Nei siti realizzati con WordPress invece, basterà utilizzare un plugin apposito. Il mio consiglio è di utilizzare Yoast SEO, plugin per la SEO dei siti WordPress molto potente che oltre a tante altre cose, implementa automaticamente il tag canonical in maniera corretta su tutte le pagine.

L’utilità del file .htaccess

L’univocità delle url di ogni pagina del sito è un fattore molto importante per la SEO. La Search Console stessa ci segnala se vi sono pagine duplicate all’interno del sito che impediscono la perfetta ottimizzazione SEO del sito. Il file htaccess è molto utile per la soluzione al problema della pagine duplicate.

Cosa possiamo fare con il file htaccess per favorire il posizionamento sui motori di ricerca del sito? Tante cose. Facciamo un elenco.

Reindirizzamento pagine da versione senza www a versione con www, o viceversa

Vi ricordate quando, nella prima parte di questo articolo dedicata alla Search Console, abbiamo scelto la versione del sito? Bene. Possiamo e dobbiamo rendere la url scelta, l’unica richiamabile da browser. Basterà quindi inserire un’istruzione sul file htaccess.

Avete scelto la versione con il www? Ecco il codice da inserire.

#indico che la versione del mio sito è www.miosito.xx. Quindi la chiamata a miosito.xx sarà reindirizzata a www.miosito.xx
RewriteEngine on
RewriteCond %{HTTP_HOST} ^miosito.xx [NC] RewriteRule ^(.*)$ http://www.miosito.xx/$1 [L,R=301,NC]

Una volta ricaricato sul server il file .htaccess così implementato, anche se sul browser scriveremo miosito.xx, visualizzeremo il sito nella versione www.miosito.xx. In pratica abbiamo effettuato un “reindirizzamento” da una versione all’altra.

I vantaggi? Tutte le statistiche e le analisi raccolte da Google Analytics e dalla Search Console saranno più attendibili perché tutto il traffico passerà solo per questa versione del sito.

Ulteriori informazioni ed approfondimenti per l’utilizzo del file htaccess per evitare contenuti duplicati, potrete trovarle nel relativo articolo a questo link.

Inviare le pagine a Google dalla Search Console

Adesso che le pagine dei menu sono state ottimizzate, le url canoniche ed i reindirizzamenti implementati, possiamo inviare a Google le relative url per fare una richiesta di indicizzazione.

Per farlo, tornate sulla Search Console e dal menu SCANSIONE —> VISUALIZZA COME GOOGLE.

Inserite la vostra url nell’apposito spazio e cliccate su “Recupera” ed in seguito su “Richiesta Indicizzazione“.

Search Console Visualizza come Google

Search Console Visualizza come Google

Se ci fate caso, sul tool è presente anche un pulsante su cui è scritto “desktop“. Questo sta a significare che le pagine inviate saranno indicizzate per l’indice dei siti desktop. Se si clicca sul pulsante vedrete apparire la scritta “Cellulare (Smartphone)” e questo potrebbe far pensare che si deve fare richiesta di indicizzazione anche per l’indice mobile di Google.

In realtà l’indice di Google è uno solo, come affermato dai suoi portavoce e presto sarà solo quello “mobile” (approfondisci mobile first). In attesa che questo avvenga, inviate le nuove url in entrambi i modi.

Google, per bocca di Gary Illies, ha dichiarato che le nuove pagine di un sito vengono scansionate (strisciate in gergo tecnico) dal crawler, qualche istante appena dopo la loro messa online. Quindi in teoria non occorrerebbe compiere questa operazione. Ho però notato che se si invia una richiesta di indicizzazione tramite questo tool della Search Console, il motore di ricerca indicizza la pagina dopo qualche secondo.

Creare la Sitemap del sito

Penso che già saprai cos’è una sitemap. In sostanza è un file con estensione xml che contiene un elenco delle pagine del sito. È sempre bene avere una sitemap aggiornata.

La sitemap va creata a caricata nella root principale del sito.

Per creare la propria sitemap in maniera facile e veloce, possiamo servirci di un tool online come quello presente su https://www.xml-sitemaps.com/ oppure, se il sito è realizzato in WordPress o altri tipi di CMS, utilizzare un plugin specifico.

Sul tool linkato, basterà inserire la url principale del vostro sito e settare delle semplici opzioni per ottenere la vostra sitemap.

creazione sitemap

creazione sitemap

  • Nel primo campo inserite la url
  • Nel campo Chage Frequency inserite la frequenza con cui pensate di aggiornare le vostre pagine, scegliendo tra le opzioni disponibili
  • Nel campo Last Modification scegliete la data e l’ora correnti
  • in Priorità scegliete NONE se la volete decidere voi, oppure “Automatically alculated Priority” se volete farla calcolare dal tool
  • Infine cliccate su Start e dopo qualche secondo potete scaricare la vostra sitemap.xml

Secondo le dichiarazioni di Google, l’unico valore veramente importante è la data dell’ultima modifica. Per cui abbiate cura di utilizzare l’opzione “Usa data e ora correnti” e ricordatevi che ad ogni nuova pagina creata dovete aggiornare la sitemap.

Sitemap plugin per WordPress

WordPress, come anche altri CMS, permette di creare la sitemap attraverso un plugin. Ve ne sono diversi nella directory dei plugin. Se avete installato Yoast SEO però, sappiate che la creazione della sitemap è compresa e non necessitate di altri plugin per farlo.

Yoast inoltre, si prende la briga anche di inviare la vostra sitemap alla Search Console.

Inviare la sitemap a Google con la Search Console

Una volta creata e caricata sul sito la sitemap.xml, bisogna inviarla a Google. Come detto, Yoast lo fa automaticamente. Ma se dovete inviarla voi, o semplicemente volete vedere se le pagine inviate attraverso la sitemap sono state indicizzate, aprite la Search Console e portatevi su SCANSIONE —> SITEMAP.

Qui potrete sia inviare la sitemap, semplicemente cliccando sul pulsante “AGGIUNGI/TESTA SITEMAP“, sia controllare lo stato dell’indicizzazione delle pagine inviate.

indicizzazione sitemap search console

indicizzazione sitemap search console

 

Il File Robots.txt

Il file robots è un file di testo che può contiene direttive per i bot riguardo alla scansionabilità delle pagine dei siti web. Con il file robots possiamo decidere di impedire, per qualche motivo particolare, la scansione di alcune pagine a Googlebot ad esempio.

Non mi occuperò adesso di come implementare questo file per dare le direttive ai crawler dei motori di ricerca, ma darò il solo consiglio di inserire alla fine di questo file la url della vostra sitemap. Questa accortezza, non obbligatoria per altro, permette di indicare ai crawler dove si trova la sitemap. Di seguito un esempio di contenuto del file robots.txt.

User-agent: *
Disallow:

sitemap: https://nome-sito.xx/sitemap.xml

Le istruzioni sopra, permettono a tutti i crawler di scansionare liberamente tutte le parti del sito web. Il percorso della sitemap è indicato alla fine del file.

Scrittura degli articoli del sito

scrivere-articoli-sito-web-e-blog

Scrivere per la SEO

Arrivati a questo punto, abbiamo messo il sito nelle condizioni migliori per essere indicizzato e posizionato sui motori di ricerca. Ora è tempo di fare in modo che salga di posizioni, fino a raggiungere la prima pagina.

La prima attività da fare per raggiungere l’obiettivo è la stesura di contenuti di tipo articolo, integrando un blog all’interno del sito. Sono sicuro che questo è l’ostacolo maggiore per ogni titolare di attività che non ha tempo per dedicarsi alla realizzazione di contenuti. Oppure semplicemente non saprebbe cosa scrivere. In questo caso, potreste affidarvi ad un bravo copywriter a cui demandare la gestione del blog.

“Come? Dovrei pagare una persona per scrivere sul blog? Ci rimetto!!!”

Questo lo può dire chi di SEO non capisce nulla.

In realtà otterrete un doppio beneficio economico, perché non solo ammortizzerete le spese per il copywriter ma anche:

  • potrete dedicarvi all’azienda senza distrazioni
  • potrete beneficiare, già nel medio periodo, degli introiti realizzati con il raggiungimento di posizioni in evidenza sulla SERP di Google

Detto questo, dovreste crearvi un piano trimestrale di pubblicazione degli articoli e ad ogni fine trimestre, monitorare il posizionamento del sito sui motori di ricerca per le “parole chiave” scelte, ed il comportamento degli utenti che lo navigano.

La pubblicazione costante di contenuti orientati alla nicchia a cui appartiene il blog, permette di tematizzare il sito web e di renderlo più autorevole (per quella nicchia) agli occhi dei motori di ricerca. Per questo è importante non improvvisare e redigere il proprio piano editoriale.

Il piano editoriale, farà si che la pubblicazione degli articoli avvenga regolarmente e che sia costantemente orientata agli argomenti scelti. Così facendo, le parole chiave utilizzate saranno contestualizzate all’interno del topic principale del sito.

Come scegliere gli argomenti per gli articoli del blog?

Questa è la domanda che affligge molte persone. Si armano di buona volontà e di entusiasmo e poi si bloccano davanti all’editor di testo con la testa improvvisamente priva di idee.

Per scegliere gli argomenti da scrivere sul blog basta individuare l’argomento topic del sito e poi farsi un elenco degli argomenti attinenti.

Faccio un esempio già utilizzato in un precedente articolo.

Gigi possiede un ristorante di cucina romanesca a Roma. Di cosa può parlare Gigi sul blog del suo sito web?

Gigi dovrebbe andare a popolare il blog con ricette di cucina romanesca, gli eventi del locale, gli eventi di cucina che si svolgono sul territorio, articoli che spieghino alcune curiosità sull’origine dei piatti, letteratura romana che tiri in ballo la cucina romanesca e via dicendo.

Gli argomenti da trattare sono moltissimi e tutti in topic con la sua attività commerciale e il suo sito web.

La scelta di questi argomenti, tematizzerà notevolmente il suo blog con Roma, la cucina romanesca e i ristoranti che offrono questa cucina.

Una distribuzione sapiente dei link interni favorirà il posizionamento del sito di Gigi sui motori di ricerca.

L’importanza dei link interni

Attraverso i contenuti del Blog, potete creare una rete di link interni, utili per distribuire la “Link Juice” della vostre pagine. Di cosa si tratta?

Molto brevemente, ad ogni pagina del sito, Google attribuisce una certa quantità di autorevolezza (tecnicamente chiamata anche juice, che tradotto in italiano significa “succo”, quindi “succo di link”). I link tra le pagine interne del sito sono in grado di trasferire parte dell’autorevolezza dalla pagina contenente il link alla pagina di destinazione del link.

Più una pagina riceve link, maggiore sarà l’autorevolezza assegnata alla pagina.

Adesso, immaginiamo che il nostro amico Gigi (quello del ristorante romanesco), abbia interesse a far salire una certa pagina X con la parola chiave “migliori ristoranti di cucina romanesca“. La tecnica che potrebbe utilizzare è creare una sezione ricette sul suo sito, in cui pubblica le ricette dei piatti romani.

Quindi ad esempio produrrà i seguenti articoli:

  • Ricetta carciofi alla giudìa
  • Ricetta Carbonara
  • Ricetta della Pajata
  • Ricetta Pasta Cacio e Pepe

In ognuno di questi articoli potrebbe inserire una frase del tipo: “questo piatto è molto semplice da cucinare ma se volete mangiare quello cucinato con la ricetta originale, potreste recarvi presso i migliori ristoranti di cucina romanesca“. La frase “migliori ristoranti di cucina romanesca” dovrebbe contenere un link verso la pagina X, così da trasferirgli parte dell’autorevolezza delle pagine in cui è presente e farla apparire gerarchicamente più importante ai motori di ricerca per quella keyword.

distribuzione juice con link interni

distribuzione juice con link interni

Questa tecnica può e deve essere applicata a tutte le pagine del sito che interessa posizionare su Google.

Come trovare le keyword del sito

Come trovare le keyword per il sito

Come trovare le keyword per il sito

La scrittura degli articoli deve avere due obiettivi fondamentali:

  • costituire una risorsa utile per gli utenti
  • farsi trovare dai motori di ricerca

Possiamo scrivere l’articolo più bello del mondo ma se poi nessuno lo legge, perché gli utenti non lo trovano su Google, la fatica sarà stata vana.

Entrambi i concetti sono legati a doppio filo.

Un articolo ben fatto, costituisce una risorsa utile per chi lo legge. Se il nostro articolo intrattiene le persone per qualche minuto e soddisfa la loro ricerca, Google lo riterrà autorevole e lo posizionerà degnamente sulla SERP.

Ma per far si che sia letto dagli utenti, dobbiamo fare in modo che sia trovato.

Per questo motivo è importante scegliere le giuste parole chiave.

Se il sito è nuovo o se non ha un gran grado di autorevolezza nel giudizio di Google e degli altri motori di ricerca, dovremo scegliere delle parole chiave più facili da posizionare. Di solito sono quelle parole che hanno un basso volume di ricerca e meno competitività sulla SERP.

Queste parole chiave faranno in modo che il sito inizi ad avere “traffico”. Se l’articolo è di qualità, quel poco traffico con il tempo, farà in modo di aumentare l’autorevolezza di quella pagina ed in quel momento la stessa inizierà a posizionarsi anche per le parole chiave più competitive.

E’ un meccanismo lento che poi vedremo come può essere accelerato.

Presupposto fondamentale perché la tecnica funzioni, è l’avere tematizzato il sito con la produzione regolare di articoli attinenti al topic principale, l’aver lavorato bene con i link interni e l’aver ottimizzato la SEO delle pagine e degli articoli.

Prima di passare al paragrafo successivo che parla dell’ottimizzazione SEO, vi invito ad approfondire l’argomento “come trovare le parole chiave per il sito“.

Ottimizzazione SEO degli articoli

Per quel che concerne l’ottimizzazione SEO degli articoli, fondamentalmente valgono le stesse regole spiegate prima per le pagine: Titoli, H1, H2, url seo friendly, ecc….

Qui però la differenza fondamentale la fa il testo.

Parlando in ottica meramente tecnica, è stato dimostrato che per ottimizzare un testo per la parola chiave focus, questa debba essere presente in:

  • Titolo dell’articolo
  • url dell’articolo
  • Nel primo paragrafo dell’articolo
  • Nell’ultimo paragrafo dell’articolo

Basta tutto questo? No.

Il rapporto Searchmetrix 2015 ci dice che Google mostra una certa preferenza per le pagine i cui contenuti intrattengano gli utenti per più tempo. Questo significa che l’articolo scritto deve essere interessante e invogli l’utente a leggerlo tutto.

Il numero di parole all’interno del testo dovrebbe essere si circa 1200-1300.

All’interno dell’articolo devono essere inseriti termini “rilevanti” e “pertinenti”. I termini pertinenti sono le parole e le frasi che in sostanza devono essere utilizzate per un determinato argomento; per esempio, Google sa che la parola ‘search’ è spesso utilizzata quando si scrive sulla SEO. I termini rilevanti, invece, sono termini che vengono spesso utilizzati insieme a una parola chiave primaria in modo da fornire una copertura globale del tema. Quando si parla di ‘SEO’, i termini rilevanti potrebbero essere ‘Google’, ‘Panda’ o ‘ricerca’.

Le parole chiave devono essere presenti anche all’interno del contenuto della pagina.

I link interni vanno distribuiti in maniera mirata ed ottimale. Non contano il numero di link interni che mettete, quello che conta è la loro ottimizzazione. E quando si parla di ottimizzazione dovete considerare il principio per cui un link interno è giustificato quando punta una pagina in topic con l’argomento trattato nell’articolo.

Per approfondire l’argomento vi consiglio la lettura della Guida SEO 2016 e Guida SEO 2017.

I dati Strutturati

Altro elemento utilissimo per ottimizzare i siti web in chiave SEO, è l’utilizzo dei dati strutturati. I dati strutturati servono a contestualizzare l’intera pagina in cui sono implementati per far comprendere meglio a Google l’entità principale della pagina (di cosa si parla) e le relazioni che intercorrono con altre entità collegabili.

Per spiegare in maniera semplice il concetto ricorro all’esempio già fatto sull’articolo “Cosa sono i dati strutturati” che vi consiglio di leggere per comprenderli ed utilizzarli al meglio.

  • L’Italia è considerata da Google una entità
  • Il Presidente del consiglio attuale, Paolo Gentiloni, è anch’egli considerato una entità

Mettendo in relazione queste due entità, Google riesce a rispondere a domande tipo “chi è il presidente del consiglio italiano?” e a restituire il risultato che vediamo nell’immagine sottostante.

esempio entità su google

esempio entità su google

 

Dove trovare ispirazione per gli articoli da scrivere

Torno per un attimo sui contenuti da scrivere per il blog.

I contenuti dovrebbero essere scritti per intercettare gli interessi degli utenti, così da fornirgli la risposta alla domanda (query) che essi scrivono sulla casellina di ricerca di Google. Conoscere queste domande significa avere ottime probabilità di scrivere un articolo attorno alla domanda stessa e di conseguenza fare in modo che quando altri utenti abbiano la stessa necessità, possano visitare il nostro sito.

Dove trovare ispirazione per intercettare gli interessi degli utenti attorno all’argomento di cui tratta il vostro sito?

Secondo me potrebbero essere d’aiuto Yahoo Answer, i forum o una semplice ricerca su Google.

Immaginate che Gigi, il ristoratore romano dell’esempio prima, voglia trovare l’ispirazione per scrivere un nuovo articolo per il suo sito. Va su Yahoo Answer e scrive “Cucina Romanesca“.

Come potete vedere dall’immagine sotto, i primi 5 risultati gli forniscono l’ispirazione per 4 articoli a tema.

cucina romanesca Risultati di Yahoo answer

cucina romanesca Risultati di Yahoo answer

 

Infine, pubblicato l’articolo, è bene effettuare la richiesta di indicizzazione sulla Search Console.

Evitare le Pagine duplicate

Una delle cose che non piacciono assolutamente a Google, è la presenza di contenuti duplicati, sia nello stesso sito che su siti diversi.

Quindi non pensiate di andare a scopiazzare a destra e a manca gli articoli degli altri siti.

Detto questo, può succedere se si utilizza WordPress e ancor di più Joomla, che il sito presenti pagine con titoli e meta description uguali (duplicate). In questo caso la Search Console ce lo segnala subito nella sezione ASPETTO NELLA RICERCA —-> MIGLIORAMENTI HTML.

Search Console duplicati

Miglioramenti HTML Search Console

Bisogna fare in modo che questo non accada, o che accada in maniera non impattante. Molto spesso è colpa della categorizzazione degli articoli e dei Tag, o di una cattiva gestione dei permalink che producono url diverse per la stessa pagina.

In questo caso sarà d’aiuto mettere in noindex i tag, rendere i permalink seo friendly e fare attenzione alla gestione delle categorie. Anche l’htaccess ci potrà essere d’aiuto se implementato nella maniera spiegata prima. Se volete potete leggere questo articolo sull’utilizzo dell’htaccess per evitare i contenuti duplicati.

Aumentare la velocità del sito

come velocizzare un sito web

come velocizzare un sito web

Terminati gli accorgimenti essenziali allo corretta indicizzazione e favorire il posizionamento, c’è bisogno di dare una mano al sito per fargli fare il saltino di qualità che potrebbe determinare la conquista di posizioni interessanti sulla SERP dei motori di ricerca.

Una delle cose da fare è l’ottimizzazione della velocità di caricamento delle pagine, entrata ormai nell’elenco dei fattori che Google prende in considerazione per determinare il posizionamento dei siti web.

Velocizzare i tempi di caricamento di un sito sortisce un duplice vantaggio:

  • Miglioramento della User Experience
  • Aumento delle pagine scansionate completamente da Googlebot (il crawler di google che le scansiona per indicizzarle)

Per velocizzare un sito web c’è bisogno che le pagine siano leggere e di altri piccoli accorgimenti. Gli step fondamentali da fare sono:

  • diminuire il peso delle immagini da caricare
  • minimizzare il codice (html, css, JS)
  • ridurre al minimo le chiamate a script e CSS esterni, nella prima parte delle pagine (above the fold)
  • attivare la compressione GZIP
  • abilitare la Cache
  • sito ospitato su un hosting veloce

Mi fermo qui perché ho già scritto delle guide molto complete e semplici da comprendere su come velocizzare un sito e su come velocizzare WordPress. Vi consiglio di leggerle nel momento in cui iniziate con l’ottimizzazione della velocità.

Intanto, se volete testare la velocità di caricamento del vostro sito, potete utilizzare il tool Google Pagespeed Insight.

HTTPS

COME-PASSARE-DA-HTTP-A-HTTPS

COME-PASSARE-DA-HTTP-A-HTTPS

Altro fattore che si deve prendere in considerazione, per ottimizzare il sito ai fini del posizionamento sui motori di ricerca, è l’adozione del protocollo https.

Questo accorgimento è stato espressamente richiesto da Google per aumentare la sicurezza dei siti web in fase di inserimento dei dati sui vari form di contatto, l’iscrizione a newsletter, pagamenti online, eccetera. Dal 2017, Google sta contrassegnando come “non sicuri” tutti quei siti che non abbiano implementato il protocollo https.

In cosa consiste? Si tratta da farsi rilasciare dall’hosting, un certificato di sicurezza (TLS) che consente di effettuare delle chiamate “sicure” tra sito e webserver, consentendo lo scambio di informazioni in maniera cifrata. Il trasferimento delle informazioni cifrate avviene tramite il protocollo HTTPS.

Se siete ancora nella fase di acquisto del dominio, optate subito per la pubblicazione del sito in https. Se invece il sito ce lo avete già ed è in http, richiedete al vostro hosting l’https (è gratuito). Dopodiché seguite tranquillamente la mia guida al passaggio da http a https, guida che contiene anche tutti gli accorgimenti necessari per non danneggiare la SEO e le posizioni già acquisite dal vostro sito web sui motori di ricerca.

Link Building

link-building-schema

Schema del funzionamento della link building

Non tutti conoscono la link building. Eppure è un mezzo potentissimo, se utilizzato con tutte le precauzioni del caso, per posizionare un sito sui motori di ricerca. Sottolineo “con tutte le precauzioni del caso” perché si tratta di un’attività manipolativa della serp non vista di buon occhio da Google.

Consiste semplicemente nel creare link alle pagine del nostro sito e ad oggi è il metodo più efficace per scalare le vette dei motori di ricerca.

Perché? Se torniamo un attimino indietro, nel paragrafo in cui si parlava dei link interni, vedremo spiegato il meccanismo della Link Juice e di come essa possa essere distribuita in maniera da favorire l’una o l’altra pagina del sito.

Anche i link provenienti dall’esterno travasano parte della loro juice nella pagina di destinazione, aumentandone l’autorità agli occhi dei motori di ricerca. Creare molti link (non tutti i link…poi lo spiegheremo) in entrata, equivale ad incanalare juice verso il nostro sito e ad aumentarne l’autorità.

Come si fa? Immaginiamo di possedere il SITO A e di poter scrivere un articolo sul SITO B. Nell’articolo inseriremo un link al sito A nella forma <a href=”SITO A”>keyword con cui ci si vuole posizionare</a>. Una volta pubblicato l’articolo, il SITO B trasferirà parte della juice di quella pagina verso il nostro sito.

Prima ho sottolineato il fatto che non tutti i link sono buoni per fare link building. Bisogna saperli scegliere, sia per non causare penalizzazioni al proprio sito per link spam, sia per non sprecare tempo e fatiche dietro ad un’attività fatta male che non darà risultati apprezzabili.

Scelta dei siti per la link building

La scelta dei siti dove inserire i nostri link in ingresso va fatta tenendo in considerazione che:

  • i link sono più efficaci se provengono da siti con un alto trust (ovvero che godano già di una certa autorevolezza per i motori di ricerca)
  • i link sono più efficaci se provengono da siti e pagine a tema con la nostra pagina di destinazione
  • i link sono efficaci se trasmettono juice e per farlo non devono contenere l’attributo nofollow

Dove e come trovare siti adatti per la Link Building

Detto questo, dove trovare i siti per la link building? Alcuni siti permettono di pubblicare articoli con link in uscita. Tra questi troviamo siti di Comunicati Stampa, Article Marketing e Guest Post (questi ultimi sono siti per i quali si deve chiedere gentilmente al proprietario se gli farebbe piacere che gli scrivessimo un articolo in cambio di un link).

Ci sono anche altri metodi per ottenere dei link in ingresso. La materia è vasta e il lavoro da fare è senz’altro lungo se si vuole fare un buon lavoro senza incorrere in penalizzazioni. Ecco quindi di seguito un po’ di materiale per approfondire la materia. Leggetelo perché sicuramente con la link building potrete ottenere risultati sorprendenti.

 

Il Monitoraggio del posizionamento sui Motori di ricerca

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Monitorare Sempre i risultati step by step

Man mano che si procede con le attività di scrittura articoli e di link building, sarà senz’altro utile monitorare l’andamento delle keyword sulla classifica di Google e degli altri motori di ricerca, per seguirne il posizionamento, approfittare di eventuali situazioni favorevoli o apportare delle modifiche nella strategia in caso di perdita di posizioni.

Per l’attività di monitoraggio, potete utilizzare la Search Console di Google ma farebbe molto comodo avere una suite che mostri i risultati in maniera più completa e segnali chiaramente le cose da fare. In rete si trovano diversi tool per questo. Io mi trovo bene con SeoZoom (www.seozoom.it) perché fornisce molti strumenti diversificati per un controllo completo del sito, la sua ottimizzazione, il posizionamento sui motori di ricerca, link building, scrittura articoli, ricerca keyword, pagine da migliorare e molto altro ancora. Il bello di questo software è che ti guida verso l’ottimizzazione del sito, dandoti gli strumenti per sapere cosa devi fare e su cosa devi agire per farlo. Meglio di una madre 🙂

Siamo giunti al termine. In questo articolo hai letto il mio metodo di lavoro, spiegato per filo e per segno, senza nascondere misteriosi segreti. Stai pur certo però, che è solo la punta dell’iceberg. Non perché non ti abbia detto tutto. Solo perché ogni paragrafo, ogni fattore, ogni argomento indicano la strada. Dietro ogni step c’è molto da fare, molto tempo da impiegare, molta esperienza da fare sul campo, scontrandosi spesso con situazioni diverse perché ogni sito è a se, ogni categoria di sito è a se ed ogni SERP è a se.

Personalmente traggo beneficio da questo approccio verso il posizionamento sui motori di ricerca e spero che sarà lo stesso anche per te. Infine, grazie per essere giunto alla fine di questo lunghissimo articolo.

 

Readers Comments (2)

  1. Una guida al posizionamento completissima. Complimenti. Certo che la parte iniziale può sembrare scontata, ma man mano che si va avanti si entra sempre piu nello specifico. La metterò in pratica e vedremo gli effetti.

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