SEO, Keywords e Contenuti. Come cambia l’approccio

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Ormai possiamo dimenticarci di fare SEO nello stesso modo di qualche anno fa. Le tecniche di base per l’ottimizzazione on page rimangono più o meno invariate. I title, i tag e i contenuti devono sempre essere ottimizzati al meglio, perché la loro incidenza sul posizionamento rimane importante. Poi si è diffusa l’idea che i contenuti dovessero essere di qualità e soprattutto lunghi, perché più sono lunghi e più aiutano un sito a posizionarsi. Infine la tanto cara tecnica di link building per dare la spinta finale nelle SERP dei motori di ricerca. Tutto molto bello, ma….

Far salire un sito sulla SERP è diventato un lavoro in cui tutto deve essere fatto al meglio, ponendo attenzione ai dettagli, cercando di rispettare le linee guida di Google, soddisfarne i requisiti richiesti per l’acquisizione di ranking e soprattutto analizzandone e monitorandone costantemente l’andamento nel tempo. Insomma, un progetto SEO serio diventa un contratto a tempo con l’azienda che lo commissiona, perché ormai il lavoro da fare per ottenere un buon posizionamento sui motori di ricerca è “diverso” e più impegnativo.

Qui analizzeremo soltanto gli aspetti SEO in relazione al concetto di keyword ed ai contenuti, tralasciando l’ottimizzazione on page, le tecniche di link building, l’ottimizzazione dei vari aspetti di un sito, e tutto il resto. Tutti argomenti che sono comunque ampiamente trattati sia su questo blog che in rete.

Partiamo dalle parole chiave e finiamo con i contenuti…

KEYWORD E CONTENUTI. IL MIX VINCENTE

Oggi le parole chiave devono saper intercettare le intenzioni di ricerca degli utenti che, come si può facilmente immaginare, sono difficilmente prevedibili senza uno studio approfondito del settore e dei bisogni da soddisfare delle persone. Non a caso, SEOZOOM, suite tutta italiana per l’analisi del mondo web (e la definisco così perché SeoZoom non può essere ridotta alla semplice definizione di tool per analisi dei siti web – un giorno ne parleremo), ha implementato e continua ad implementare strumenti avanzati per l’analisi e la ricerca delle keywords.

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SCHERMATA SOEZOOM

Per iniziare potremmo partire da una keyword secca ed iniziare a lavorare su quella per analizzarne i volumi di ricerca, la richiesta che c’è intorno a quel settore, stabilire il target di pubblico e cercare di capire cosa cerca la gente. Ma poi inevitabilmente si deve fare in modo di ottimizzare il sito per andare ad intercettare tutto ciò che c’è di correlato, pertinente e rilevante alla parola chiave (che oggi io definirei intenzione chiave). Quelli bravi infatti parlano di “Search Intent”, letteralmente traducibile in intenzione di ricerca.

Intercettare il pubblico per le più svariate intenzioni di ricerca non è cosa facile e nemmeno fattibile in 2 mesi di progetto.

Ma come si fa ad ottimizzare un sito per questo nuovo tipo di ricerca? Lo strumento principe è secondo me il blog ed una fitta rete di link interni che vadano a collegare i vari articoli in relazione all’argomento trattato. E qui entrano in gioco i contenuti. I famosi contenuti di qualità. Di qualità e lunghi.

Cosa vuol dire contenuto di qualità? Secondo la mia opinione, e soprattutto secondo la mia piccola esperienza, un contenuto è di qualità quando riesce a rispondere correttamente alle esigenze dell’utente che cerca l’argomento che trattiamo. Un articolo che soddisfa i bisogni dell’utente che lo legge è come un prodotto che pone fine al desiderio e alle necessità di chi lo acquista (alt… non entriamo in ambito marketing… eh si…. per fare SEO devi conoscerne almeno le basi fondamentali).

Per avere maggiori possibilità di soddisfare quei bisogni e per intercettare più intenzioni di ricerca possibile viene così naturale scrivere contenuti lunghi. I contenuti lunghi non è che vengano apprezzati da Google perché ci sono 3000 parole piuttosto che 300. Questo genere di contenuti semplicemente hanno più possibilità di:

  • far trovare all’utente ciò che cerca
  • coprire l’argomento trattato in maniera più esaustiva
  • poter utilizzare i termini pertinenti e rilevanti associati all’argomento
  • far apparire rilevante la focus key dell’argomento di cui tratta
  • intercettare le intenzioni di ricerca attorno alla nostra focus key
  • utilizzare ed ottimizzare i sinonimi delle keywords scelte
  • aumentare la permanenza dell’utente sul nostro sito
  • innescare il meccanismo di condivisione sui social
  • farsi linkare da altri siti i cui proprietari ritengono degno di menzione il nostro articolo

Se ci fate caso, l’elenco puntato, contiene quasi tutti fattori che vengono presi in considerazione dagli algoritmi di Google al fine di stabilire la classifica sulla sua pagina di ricerca. Anche fattori che notoriamente vengono trascurati nei progetti SEO meno ambiziosi, come il tempo di permanenza sul sito, ma che invece hanno un buon peso specifico nella scala dei valori di Google.

Non facciamo passare però il messaggio che più scrivi e più sali nella SERP. E’ sbagliato. Ed in futuro sara sempre di più l’utente che stabilirà la tua posizione sui motori di ricerca. Il contenuto deve essere effettivamente utile a chi lo legge. Se si scrive solo di “fuffa”, per quanto l’articolo sia lungo, verranno meno tutti i benefici sopra elencati.

Ora non prendere questo articolo come oro colato. Non è così… e non lo ha scritto uno che è sulla ribalta mediatica del web. Fai le tue riflessioni, i tuoi test e giungi alle tue conclusioni. Questo è solo il mio approccio per quanto riguarda le parole chiave ed i contenuti. Ovvio che poi ci sono altre decine di fattori da curare. Ottimizzazione on page, velocità di caricamento, ottimizzazione sui dispositivi mobile, local seo, link building, strategia social, piano editoriale, scelta della giusta nicchia di pubblico, studio delle serp e della concorrenza, ecc.. ecc.. ecc… ecc… ecc…

Da qui si può capire come un progetto SEO ben fatto debba essere pagato il giusto. Un idraulico che sostituisce un tubo per due ore di lavoro chiede almeno 150 euro. Un meccanico prende anche 50 euro l’ora. Perché un SEO che starà per mesi appiccicato al tuo sito dovrebbe essere sottopagato? Il lavoro di posizionamento (se ben fatto) costa molto di più della realizzazione del sito stesso.

Ovviamente scegliete solo persone oneste e che vi sembrino competenti. Molto spesso i SEO migliori sono quelli che vi spiegano nel dettaglio ed in maniera comprensibile sia il lavoro che faranno che gli obiettivi a breve, medio e lungo termine in modo che tu stesso possa verificare la bontà del lavoro in relazione alle aspettative di periodo. Diffidate invece da quelli che si riempiono la bocca con paroloni incomprensibili e che non vi fanno capire né cosa faranno, né in quanto tempo lo faranno.

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Readers Comments (2)

  1. Nel momento in cui farò il grande passo e da hobby il mio blog diventa professionale, ti contatterò per un consulto, perchè mi sembri un professionista serio e preparato

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