Testo e Contesto. Come fare Link Building senza farsi penalizzare da Google

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Inizierò questo articolo nel più palloso dei modi, con la solita frase Content is King. Questa frase trita e ritrita l’abbiamo sentita tante volte negli ultimi anni quando si parla di posizionamento siti su Google e di Link Building. Il fatto è che quel concetto è stramaledettamente vero. Giuro! Oggi però andiamo a vedere come applicarlo per creare una campagna di link building spinta che, oltre a garantire risultati, porta il rischio penalizzazione ai minimi termini. In parole povere, come fare link building senza farsi penalizzare da Google. Per farlo tireremo in ballo un altro elemento che è meno chiacchierato, ma che a mio avviso si rivela fondamentale per lo scopo: il contesto. Procediamo…

COME FARE LINK BUILDING SENZA FARSI PENALIZZARE DA GOOGLE

È una bella domanda la cui risposta non la leggerete solo qui, visto che è presente in rete nei vari siti che parlano di SEO. Ognuno dice la sua, ma tutti siamo più o meno d’accordo nel determinare che per fare link building senza farsi penalizzare è necessario:

  • che i link al proprio sito non siano pubblicati massivamente in un breve lasso di tempo
  • che le anchor text siano diversificate
  • che i link esterni non puntino tutti alla home page
  • che i siti che ospitano i link non facciano parte di un network di siti che si linkano a vicenda
  • che l’attività di link building non si basi sullo scambio dei link (io do un link a te e tu ne dai uno a me)
  • che i link non vengano messi su siti non a tema, di bassa qualità
  • che i link non provengano da siti compromessi o penalizzati
  • che i link non provengano da “link farm”
  • che i link siano “naturali”, ovvero rilasciati spontaneamente dal proprietario del sito che vi linka

Forse ho dimenticato qualcosa, ma diciamo che il grosso della faccenda c’è tutto.

Scorrendo l’elenco sopra riportato, vi accorgerete senz’altro che fare link building senza farsi penalizzare, non è poi una cosa così scontata.

Uff… e dove li troviamo decine di siti che ci linkano spontaneamente se il nostro sito non è così popolare? E per il sito del signor Rossi che ha una piccola fabbrica di stuzzicadenti, cosa facciamo?

Questa domanda me la sono fatta tante volte anche io, credetemi, fino a quando ho trovato la soluzione. La mia personale soluzione, che ho prima testato in diversi progetti e che poi ho messo in campo più volte con grande soddisfazione. E pazienza se quando si fanno dei test qualcuno ti critica seccamente invece di aiutarti a ragionare e ad incoraggiarti. Si possono fare test sbagliati, trarre delle conclusioni sbagliate, ma poi alla fine, proprio grazie a queste prove, si trova la strada giusta.

Questo credetemi, è un’ottimo metodo per fare link building senza farsi penalizzare da Google.

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TESTO E CONTESTO, IL RE E LA REGINA

Se “Content is King”, allora “Context is Queen”, ovvero, se i contenuti sono il re, per la Seo e la Link Building, il contesto è la loro regina. Per contesto intendo strettamente il concetto di tematicità, ovvero l’argomento di cui si parla.

Per sviluppare una strategia che implichi l’utilizzo di queste due componenti, avrete bisogno di:

  • Il vostro sito o blog (ovviamente)
  • Un blog incorporato nel sito (se il vostro sito non è un blog)
  • Google.it
  • Excel
  • Un tool di monitoraggio delle parole chiave

Il sito sarà la vetrina, quella in cui presentate voi ed il vostro prodotto.

Tralascio tutta la parte che richiede la ricerca delle parole chiave (nel senso più ampio: keyword, nicchie, correlate, search intent, ecc…) che è una cosa di vitale importanza per la riuscita del progetto (da fare all’inizio del progetto stesso) e passo alla fase successiva, quella in cui si inizia a fare link building.

ESEMPIO PRATICO

Immaginate che Gigi abbia un ristorante che cucina specialità romanesche: coda alla vaccinara, pajata, cacio e pepe, ecc… Gigi vorrebbe far si che quando qualcuno cerca su Google la chiave “ristorante cucina romana”, lo trovi in prima pagina. Come può farlo utilizzando i contenuti ed il contesto, senza produrre 50 articoli su siti esterni con la chiave secca e rischiare una penalizzazione? Andiamo a vedere…

LA PRODUZIONE DI CONTENUTI E LA CREAZIONE DEL CONTESTO

contenuti

A questo punto, dovrete iniziare a produrre dei buoni contenuti per il vostro blog, andando a determinare gli argomenti che volete trattare. Se avete un Hotel, potreste concentrarvi a produrre contenuti che parlino del territorio dove esso sorge. Se avete una fabbrica di stuzzicadenti, potreste sviscerare tutta una serie di argomenti relativi alla salvaguardia dell’ambiente, spiegando che vengono prodotti con legno proveniente da foreste certificate e sostenibili.

Nel caso di Gigi, si dovrebbe andare a popolare il blog con ricette di cucina romanesca, gli eventi del locale, gli eventi di cucina che si svolgono sul territorio, articoli che spieghino alcune curiosità sull’origine dei piatti, letteratura romana che tiri in ballo la cucina romanesca e via dicendo. Gli argomenti da trattare sono moltissimi. Basta perdere un po’ di tempo a cercarli e poi passare alla loro trasformazione in articoli per il blog.

In questa fase la parola d’ordine è “produrre contenuti mirati, utili a chi li legge”. Diamine… sono per il vostro blog!

Molte persone sono aride di parole, nel senso che non riescono ad esprimere con una tastiera ciò che sanno. Altri non hanno tempo per produrre contenuti. In questo caso la soluzione è affidarsi ad un bravo copywriter o ad un servizio come quello fornito dal sito melascrivi.com.

Man mano che si procede nel popolare il blog, inseriamo il nostro sito in un contesto ben preciso: per Gigi è quello della cucina romanesca.

Già solo facendo questo, se i contenuti sono utili, Google inizierà ad attribuire peso alle pagine del nostro sito e potremmo correre il serio rischio di ricevere qualche link spontaneo.

Se utilizzate qualche tool per monitorare l’andamento del vostro sito (semrush, seozoom, ecc…), noterete dopo un po’ di tempo, un aumento delle parole chiave indicizzate da Google (molte non le avevate nemmeno prese in considerazione all’inizio, credetemi).

Partendo da queste nuove parole chiave, collegate i vostri articoli con link interni utilizzando come ancore quelle che restituiscono maggior traffico di ricerca. Sviluppate articoli intorno ad esse per favorire questa azione.

A questo punto, pur non tralasciando mai di produrre nuovi contenuti per il blog, inizierete l’attività di Link Building.

LA SCELTA DEI SITI A TEMA

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Dovrete innanzi tutto iniziare a cercare siti a tema che possano ospitare i vostri articoli. Basterà portarsi sulla Home Page di Google.it e ad esempio scrivere: cucina “guest post”, oppure cucina “collabora con noi”. Insomma, la prima parte è la key dall’argomento principale e la seconda tra virgolette è un filtro che seleziona i siti che ospitano articoli.

Per ogni sito trovato, dovrete scrivere in maniera molto cordiale al proprietario e chiedergli se sia disponibile a pubblicare un vostro articolo con un link in uscita (ovviamente dofollow).

Si trovano anche siti che ospitano guest post a pagamento o che permettono di inserire il proprio articolo direttamente nel backend.

Le possibilità sono molte per trovare siti disposti ad ospitare articoli di altre persone. Cercate e troverete.

Man mano che trovate siti disponibili ad ospitare i vostri guest post, inviate loro il materiale.

Gli articoli che invierete dovranno essere a tema con l’argomento che gravita intorno alla vostra parola chiave.

Tornando all’esempio di fantasia del signor Gigi e del suo ristorante, sarebbe utile contestualizzare gli articoli intorno alla cucina romanesca.

Strutturate quindi il pezzo da inviare in modo che contenga la vostra keyword (nel caso di Gigi “ristorante cucina romana”). Dategli una discreta densità, senza esagerare e senza forzare rischiando di produrre frasi incomprensibili.

Scrivete il pezzo come se doveste far salire di posizione un articolo del vostro sito con la keyword scelta.

E l’anchor dei link? Beh…se vogliamo fare link building senza rischio penalizzazione dovremo variarla, ed in questo ci sarà molto utile avere molti articoli a tema sul blog. Molti articoli vuol dire molti argomenti (sempre tutti contestualizzati rispetto alla cucina romanesca, ovvio) e molte pagine da linkare.

Utilizziamo pure in qualche caso la keyword secca. Negli altri casi utilizziamo le parole chiave che si stanno affacciando su Google (scoperte attraverso il tool di cui vi dicevo prima), scegliendo tra quelle che hanno un maggior peso in termini di numero di ricerche mensili. Vi dirò di più… il metodo funziona anche se l’anchor del link corrisponde alla url del vostro sito.

Il lavoro dovrà essere graduale nel tempo, distribuendo le anchor scelte per i link in maniera uniforme. Non abbiate fretta di far salire di più l’una o l’altra parola chiave.

Utilizzate un foglio excel per appuntarvi i siti su cui avete pubblicato, le anchor utilizzate e le pagine del vostro sito che avete linkato. Dedicate un secondo foglio per appuntarvi le posizioni che il sito occupa nel tempo con le parole chiave che avete selezionato. Questo semplice strumento vi consentirà di non perdere mai la bussola. E a tal proposito qui potete scaricare il modello che utilizzo io. E’ popolato con dati d’esempio. Cancellateli e vedete se vi è utile per organizzarvi il lavoro.

CONCLUDENDO

L’ordine in cui si procede in queste attività, non deve essere la sequenza precisa dell’articolo. Le attività di produzione dei contenuti, contestualizzazione e link building possono e devono essere fatte di pari passo. Una volta che il blog è stato popolato e contestualizzato per quel minimo che serve, si può iniziare la campagna di link building al fianco delle altre due attività.

Il risultato di questo metodo “light” per fare link building senza essere penalizzati da Google? Il sito in questione salirà di posizioni, non solo per la keyword secca, ma anche per le altre key presenti sugli articoli che linkano il vostro sito. Anche quelle che non avete mai utilizzato come link. Garantito!

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Readers Comments (8)

  1. Insomma, produrre contenuti utili e informativi – inseriti in un contesto appropriato – rimane la chiave per il successo – e non solo in ambito SEO, secondo me.

    Un sito ricco e interessante ha buone probabilità di raccogliere attorno a sé una community ampia e affezionata, che in alcuni casi può essere ancora più importante del posizionamento.

    • Esatto. Il mio articolo si focalizza sull’attività di Link Building, ma è innegabile che gli effetti positivi spaziano anche in altri ambiti. Grazie Andrea.

  2. Grazie per le info, sempre molto utili. Complimenti per il tuo blog Flavio! 😉

  3. Davvero un articolo interessante da cui prendere spunto e riflettere .. il proble sorge quando alcune pagine ( key ) non si posizionano minimamente se è conveniente dare una spinta con dei link ..

    • Ciao Fiore e grazie per aver partecipato a questa discussione. Il problema delle key che non si posizionano minimamente va innanzi tutto ricercato nella struttura del sito. In primis l’ottimizzazione della pagina che vorresti posizionare per quella keyword. Dopodiché la distribuzione del crawl budget a quella pagina. Quanto viene vista autorevole rispetto alle altre da Google? Solo dopo aver messo a posto queste cose puoi passare al terzo punto: che concorrenza c’è su quella keyword sulla serp? E da li è ovvio che per dare una spintarella sia necessario anche fare una campagna di link building. Il discorso è molto ampio ma il primo passo da fare è senza dubbio ottimizzare la pagina per quella determinata keyword. Vedi cosa ha fatto la concorrenza: pagine dedicate, link interni, testi, immagini, condivisioni social e link in ingresso. Dopodiché fai del tuo meglio per emularla e superarla.
      Un abbraccio.

  4. Grazie per la risposta Flavio, concordo che i fattori sono molteplici per il posizionamento di un sito o di una pagina. Mi trovo a cercare di capire per quale motivo pagine create con KD relativamente bassa facciano fatica a salire nella serp. Il problema di fondo è che salgono anche in buone posizioni per poi sparire dalla serp. Credo che anche gli ultimi aggiornamenti di BigG abbiano le loro ” colpe ” :-). Le pagine di cui scrivo sono prive di link in entrata …

    • Può essere Fiore. È da parecchio tempo che la serp “balla” di continuo. In ogni caso, se sei sicuro del lavoro fatto, prova con una piccola campagna di link building e vedi l’effetto che fa. Ultima cosa. Controlla se hai qualche pagina in noindex o se stai bloccando qualcosa dal file robots.txt. La search console ti dovrebbe aiutare in questo senso. In bocca al lupo! 🙂

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