Come scrivere contenuti di qualità per un sito web

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Scrivere contenuti di qualità sui nostri siti web, è da tempo diventato fondamentale per ottenere un buon posizionamento su Google. Google stesso in questo 2018, ha lanciato ben 2 grandi aggiornamenti al suo algoritmo (Marzo e Agosto), causando una sorta di rivoluzione in SERP tesa a premiare quei siti che producono contenuti rilevanti ed esaustivi. Ma come si scrivono e cosa si intende per contenuti di qualità?

Come si scrivono i contenuti per essere di qualità

Spesso non si ha la minima idea di cosa intenda Google per contenuto di qualità. Molte persone che conosco a dir la verità, credono di sapere come scriverli e alcuni in effetti (pochissimi) lo sanno fare. Altri si sono eletti a “SEO Copywriter” ma molti di essi, oltre a non saperli scrivere, tendono a dimenticare anche le più comuni regole della grammatica italiana.

Personalmente, da tempo credo di aver trovato la mia ricetta per scriverli e questa affermazione è confortata dai numeri e dagli apprezzamenti che quasi ogni giorno mi arrivano tramite email e commenti.

Ma cosa sono e come si scrivono dei contenuti di qualità che possano piacere a Google? Non credo di saperlo spiegare a parole, ma posso mettere insieme degli elementi che fanno in modo di poter capire quando l’obiettivo è stato raggiunto. Inoltre posso fare degli esempi di contenuti (a mio personalissimo giudizio) non di qualità, contrapponendo esempi di contenuti che al contrario, si identificano proprio in questa tipologia.

Quello che dovete sempre tenere a mente è che un contenuto è di qualità quando soddisfa i bisogni dell’utente. Ma questo non basta. Ci deve essere anche la componente SEO che permette di posizionare il contenuto su Google, possibilmente in prima pagina.

È anche vero che mi è capitato di vedere siti in prima pagina con articoli che non avevano la minima ottimizzazione lato SEO. Ma in questi casi, spesso constato che il contenuto è talmente fatto bene ed esaustivo, che l’ottimizzazione SEO passa in secondo piano davanti alla qualità dello scritto.

Da cosa ti accorgi che hai scritto un contenuto di qualità

 

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i contenuti di qualità generano un incremento di visite al sito

 

Immaginando di partire da un sito che non contiene contenuti di qualità, il dato principale che salta immediatamente agli occhi quando realizzi un contenuto del genere è l’aumento del numero di visitatori. Se vai ad esaminare questo aspetto su Google Analytics, noterai che le visite si concentrano soprattutto sulla pagina che lo ospita. E questo già significa che Google lo ha apprezzato.

Ma il secondo dato che deve essere preso in considerazione a questo punto, è il tempo di permanenza sulla pagina. Se la media dei tempi di lettura si attesta su un valore ragionevolmente proporzionato al tempo effettivo, vuol dire che gli utenti hanno apprezzato.

Terzo elemento la frequenza di rimbalzo. Questa però dipende se nel contenuto vi sono dei link di approfondimento ad altre pagine riguardo l’argomento trattato. Nei blog, specialmente in articoli di tipo “how to”, spesso gli utenti lasciano il sito subito dopo aver appreso quello che gli serve dall’articolo. Quindi potreste anche aver realizzato un ottimo contenuto ed aver soddisfatto l’intento di ricerca degli utenti, pur avendo una frequenza di rimbalzo alta. La regola base però, dice che la frequenza di rimbalzo deve essere il più bassa possibile, perché vorrebbe dire che l’utente è stato invogliato ad intrattenersi sul sito per leggere altri contenuti.

Il segreto per diminuire la frequenza di rimbalzo è dunque realizzare più articoli di qualità e linkarli tra loro come approfondimento. Il che si tramuta in aumento dei tempi di permanenza sul sito.

Quarto elemento, per chi avesse questo obiettivo, le conversioni. Che siano costituite dall’acquisizione di contatti, richieste di preventivo, telefonate o altro, se si verificano delle conversioni significa che avete convinto l’utente che siete autorevoli per l’argomento che gli interessa e ha deciso di rivolgersi a voi.

 

Cos’è un contenuto di qualità

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Scrivere contenuti di qualità

 

Dunque, siamo d’accordo nel dire che un contenuto è di qualità quando soddisfa le aspettative degli utenti per la query digitata. Ma come si realizza un contenuto di qualità nello specifico?

La mia esperienza personale mi ha portato a realizzare articoli scritti nella maniera più comprensibile possibile, ma anche molto dettagliati (i cosiddetti pillar per intenderci). Mi sono accorto che realizzare un contenuto che entra nello specifico di ogni aspetto trattato nel tema, senza mai dare per scontato nulla, funziona bene. Soprattutto, scrivo soltanto articoli che raccontano le mie esperienze dirette con la materia trattata.

Nei miei post, trovate le difficoltà che ho incontrato personalmente per risolvere un determinato problema, che sia posizionare un sito web o far funzionare correttamente un plugin. E ovviamente la soluzione.

Ma non solo. Quando ho del tempo, mi metto in ascolto sulla rete, andando a cercare i problemi irrisolti. Come?

Uno dei miei metodi è andare su Quora, ma il più efficace è quello di visitare altri siti web che trattano la stessa materia del mio blog, leggere i commenti degli utenti che pongono domande (a cui evidentemente l’articolo non ha risposto), farmene carico, replicare la situazione su uno dei miei siti che utilizzo per i test e risolvere. Solo a questo punto scrivo l’articolo sul mio blog, descrivendo passo passo il tutto, fino a fornire la soluzione, ovvero la RISPOSTA ALLA DOMANDA.

Si tratta di un lavoro che porta via parecchie ore alla giornata ed è per questo che è tanto difficile trovare dei copywriter all’altezza e se li trovi, si fan pagare (giustamente) bene.

Tu potresti pensare che sia facile per me, visto che parlo di SEO e Siti web. Ma cosa può scrivere un albergo di utile agli utenti? E uno studio di fisioterapia? E un e-commerce che vende scarpe? Sono solo scuse.

Un albergo potrebbe facilitare le vacanza dei clienti dando info utili su cosa vedere, gli orari, i mezzi, come usufruire delle attrazioni, gli orari migliori per fare qualcosa, le feste, le tradizioni del luogo, eccetera (di argomenti per ogni nicchia ce ne sono una valanga). Tutti argomenti validi che devono avere apparentemente, un unico scopo: informare gli utenti. Il vero scopo di tutto ciò però, è convertire i visitatori in clienti e Google ci da questa possibilità se riusciamo a diventare autorevoli con il nostro sito. E per diventare autorevoli servono contenuti di qualità.

Ma adesso passiamo agli esempi.

2 Esempi di contenuti non di qualità

Molti pensano che un contenuto di qualità è tale se è molto lungo, magari formato da migliaia di parole. Falso. Il contenuto è di qualità quando risponde correttamente alla query dell’utente e gli risolve un problema. Che poi un contenuto lungo consente di andare ad approfondire l’argomento e di conseguenza di catturare anche altre query attinenti, è altrettanto vero. La mia posizione? Io preferisco i contenuti lunghi che approfondiscono. Ma attenzione: ho detto che approfondiscono, non che contengono un testo arzigogolato e senza valore aggiunto, solo per raggiungere un determinato numero di parole.

Detto questo, nella mia speciale classifica dei contenuti che non sono di qualità, troviamo al primo posto gli articoli che recitano “10 modi per fare qualcosa“. Li detesto. Spesso sono soltanto una sfilza di un qualcosa che viene solo accennato superficialmente senza dirmi come servirmene. E se ne trovano tanti…

  • 10 plugin per la seo
  • 5 posti da non perdere a Roma
  • le migliori 10 spiagge del Salento
  • 10 cose da vedere a Milano
  • 178 modi per fare soldi (e ti pare che li dicevi a me…)

Se andiamo ad aprire queste pagine, 9 volte su 10 vi troviamo solo informazioni sommarie. Ma se io voglio sapere quali sono le migliori spiagge vicino ad Olbia, vorrò anche sapere come raggiungerle, se c’è un bar vicino, se la spiaggia è attrezzata o libera, se ci sono posti auto e molte altre info utili.

Ecco un esempio di questo genere di contenuti. Visita questo sito così ti fai un’idea concreta.

I contenuti di questo tipo che si posizionano bene, sono quelli che in genere forniscono info più dettagliate e per i quali i webmaster hanno saputo fare una buona SEO. Tanto di cappello a costoro.

Il secondo esempio di contenuti che a mio avviso non sono definibili di qualità, sono quelli spesso utilizzati tanto per “scrivere qualcosa sul blog” o da fornire ad incauti link builder, per ottenere un link (i famosi guest post a pagamento). Li riconosci perché sono brevi, in media dalle 300 alle 600 parole, e trattano l’argomento con frettolosa superficialità. Non dicono nulla di quanto già non si sappia o non si trovi su altre decine di siti.

Ti faccio come esempio concreto questa pagina che si vorrebbe posizionare con la chiave “Cosa vedere a Prato” ma suppongo che non si posizioni nemmeno in decima pagina per questa keyword. Vai, visitala e dimmi cosa ne pensi. Anche tu produci contenuti simili?

Adesso invece visita questa. Io la ritengo di qualità e Google anche, visto che a posiziona in cima alla classifica con la chiave “spiagge torre vado”.

Adesso hai capito la differenza tra un contenuto di qualità e uno che non ne ha?

I contenuti di qualità

Creare contenuti di alta qualità richiede una buona quantità di tempo e di sforzi per garantire che ciò che pubblicherai, sarà qualcosa di utile e rilevante per gli utenti.

Ecco alcuni ingredienti chiave per realizzare buoni contenuti.

Approfondire l’argomento

È la prima cosa che consiglio di fare. Prima di scrivere fate ricerche per valutare cosa sia il caso di approfondire. Se già siete padroni della materia vi basterà questo. Altrimenti utilizzate il web per acquisire nozioni, informazioni e notizie utili da trasferire poi nel vostro contenuto. Mettetevi in ascolto sul web, individuate le necessità rimaste senza risposta o con risposte migliorabili e fatele vostre.

Rispondendo a queste domande ne uscirà sicuramente un articolo con parecchie centinaia, se non qualche migliaio, di parole, in grado di soddisfare le necessità degli utenti ed in grado di farvi iniziare la scalata verso un buon livello di autorità su Google. Non è un male. È naturale che più si approfondisce un argomento e più saranno le parole contenute nel testo.

Media

Inserite sempre delle immagini nel vostro articolo. Sicuramente più di una. Fate in modo che siano originali, per quanto possibile e che siano attinenti all’argomento trattato. Non dimenticate di rinominarle con una frase chiave contenente la keyword principale e in fase di inglobamento sul sito, di scriverne anche gli attributi title, alt e la didascalia.

Se avete l’opportunità di inserire un video attinente all’argomento, fatelo. Credetemi se vi dico che i video negli articoli sono graditi sia da Google che dagli utenti.

Allegati

Anche gli allegati possono fare la loro parte. Che sia una guida, una mappa, un documento o qualsiasi altra cosa che può far comodo agli utenti, inseritela e permettete di scaricarla. Si tratta pur sempre di un qualcosa gratis e le cose gratis sono molto apprezzate.

La SEO per la scrittura

Per quanto ottimo sia venuto scritto il nostro articolo, per aiutarlo a posizionarsi su Google dobbiamo dargli una mano con poche regole basilari della SEO. Vediamole.

  • Titolo: Il titolo deve contenere la kewyword o la keyphrase per cui ci si vuole posizionare
  • Url: Anche la url del sito deve contenere la kewyword o la keyphrase per cui ci si vuole posizionare
  • Description: Fate in modo che contenga la kewyword o la keyphrase per cui ci si vuole posizionare ma soprattutto che faccia immediatamente capire agli utenti che se entreranno sul sito troveranno la loro soluzione
  • Tag Header: Spesso snobbati, questi tag (h1, h2, h3….) sono molto efficaci per topicizzare il testo attorno all’argomento trattato e, di conseguenza, alla keyword principale. Fate in modo che sia contenuta nel tag H1 (in WordPress è il titolo dell’articolo) e nel primo H2. Non esiste una regola fissa; bisogna vedere come strutturate il vostro testo. Di solito io divido il tutto in paragrafi titolati con i tag header correttamente annidati.
  • Attributi delle Immagini: Specialmente la prima immagine, deve essere rinominata con una frase contenente la keyword con cui ci si vuole posizionare. Meglio se replicate il titolo dell’articolo. Per tutte invece, fate in modo che siano corredate di description, alternate text, titolo e didascalia, formate da frasi contenenti la keyword principale o eventuali correlate. Cercate di inserire immagini attinenti all’argomento.
  • Ricorrenza delle keyword: Concetto facilmente equiparabile con la keyword density ma che in realtà vuole indicare la ripetizione delle keywords all’interno della struttura della pagina. Io uso scrivere l’attacco e la chiusura con una frase contenente la keyphrase principale. Poi scrivo naturalmente, cogliendo sempre l’occasione di ripeterla quando il senso della frase me lo permette in maniera naturale. Quindi, andando a sviluppare un testo sensato e senza forzature, cercate di ripetere la keyword più volte, stando attenti a non cadere nella trappola del keyword stuffing. In particolare fate in modo che la vostra keyword sia presente nel titolo e nella url dell’articolo, nell’H1 e almeno in un H2.
  • Dati Strutturati: Inserite i dati strutturati di tipo Article nei vostri contenuti. Aiuteranno Google a catalogare correttamente la vostra pagina ed a restituirla in maniera pertinente alla query di ricerca.
  • Link Interni: Fate in modo che siano presenti link di approfondimento ai vostri articoli che puntino risorse interne al sito. Le risorse linkate dovranno essere, appunto, un approfondimento all’argomento trattato. Non fate l’errore di mettere link a caso.
  • Link verso risorse esterne: Se si tratta di risorse autorevoli che rappresentano un prezioso approfondimento a quanto scritto da voi consiglio di linkarle. Tranquillamente anche con un link follow perché se lo meritano.
  • Categorizzate: I CMS permettono di creare delle categorie. Si tratta di veri e propri aggregatori verticali. Utilizzatele correttamente mettendo ogni articolo nella giusta categoria (io consiglio di utilizzarne al massimo una per articolo, altri ne utilizzano anche di più). Queste faranno in modo di collegare i vari articoli e, strutturando il tutto con sapienza, otterrete grandi benefici lato SEO (vedi Come ottimizzare la struttura SEO di un sito web).
  • Backlink: I link al vostro sito, se i contenuti sono di qualità, arriveranno, statene certi. Nel frattempo però, se vi capita l’occasione, procuratevene. Saranno di aiuto nella vostra strategia. Esistono vari metodi per procurarsi link ma la link building è materia spinosa e anche pericolosa per certi versi se non si sa bene cosa si stia facendo. Qui trovate alcune informazioni su come fare link building.

Concludendo, un contenuto di qualità richiede tempo per essere realizzato. Ma se ci pensate, per ogni lavoro normale non è che vi regalano soldi appena messo piede in ufficio o in cantiere. Però ad oggi, questa è l’unica strada percorribile se volete posizionarvi su Google e generare conversioni dal vostro sito web.

Se volete saperne di più sui contenuti, vi segnalo l’articolo “Come posizionarsi su Google con i contenuti“.

Contenuti Correlati: Come scrivere per un Blog.


 

Readers Comments (2)

  1. Ciao complimenti per l’articolo, hai perfettamente riassunto quello che molte figure sul web non hanno ancora capito. I contenuti di qualità non si pagano 2/3/15€ e per creare contenuti di qualità servono ORE di lavoro. La spazzatura si moltiplica in modo imbarazzante, dovrebbero inventare il cestino del web.

    Trovo insopportabile chi si vende per pochi euro per scrivere. Non tanto dal punto di vista economico, ognuno fa i propri conti, ma per la qualità del lavoro, io mi vergognerei a consegnare certi testi scritti senza senso e senza capo ne coda.

    Personalmente mi capita di fare contenuti inerenti guide, quando mi ci metto per fare un buon contenuto impiego anche 3 o 4 ore, non sempre riesco a salire nella serp, ma ho comunque prodotto dei contenuti discreti. Quando il testo non è soddisfacente me ne accorgo anche io personalmente ma in alcuni casi ci può anche stare. Anche in quei casi in cui faccio pubblicare guest post, certo sempre di dare dei testi chiari, coretti, anche se magari non sempre esaustivi al 100%.

    Dal punto di vista dell’ottimizzazione dei testi noto molte volte che, anche seguendo le prassi standard (quelle che hai descritto tu) il contenuto sta li in 2 o 3 pagina e non va, certo ci sono molte cosa da valutare non solo il contenuto, pero stesso sito certi contenuti vanno certi no. Mi piacerebbe a volte trovare qualcuno con cui confrontarmi…

    … già scritto troppo..

    ciao e
    buon lavoro.
    MassimoM

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